Burnout e quiet quitting: cosa sono e quali segnali non sottovalutare.
Negli ultimi anni, termini come burnout e quiet quitting sono entrati con forza nel vocabolario del mondo del lavoro, segnando una trasformazione nella percezione del benessere professionale. Questi fenomeni, pur distinti, sono accomunati da una radice comune: il disagio lavorativo.
Ma cosa significano esattamente, e quali segnali non vanno ignorati?
Cos'è il burnout?
Il burnout è uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato da uno stress lavorativo cronico. Chi ne è colpito si sente sopraffatto, incapace di far fronte alle richieste del lavoro, e perde la motivazione e la soddisfazione professionale.
Secondo uno studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il burnout è stato riconosciuto come una sindrome medica correlata allo stress lavorativo, e rappresenta una delle principali minacce al benessere sul lavoro. Una ricerca condotta da Gallup nel 2022 ha rilevato che il 76% dei dipendenti si sente stressato almeno una volta a settimana, mentre il 28% riferisce di sentirsi stressato quotidianamente.
Il quiet quitting: un fenomeno silenzioso ma pervasivo.
Diverso è il caso del quiet quitting, che non è un vero e proprio abbandono del lavoro, bensì una rinuncia silenziosa ad andare oltre il minimo indispensabile. Il termine, diventato popolare sui social media, descrive una risposta a una mancanza di riconoscimento o a un disallineamento tra aspettative personali e aziendali.
l quiet quitting, letteralmente “abbandono silenzioso”, non riguarda un vero e proprio licenziamento ma piuttosto una forma di “dimissioni interiori”. Si tratta di dipendenti che scelgono di fare il minimo indispensabile, rifiutando di andare oltre quanto richiesto dalle loro mansioni.
Un sondaggio condotto da Microsoft nel 2023 ha evidenziato che circa il 48% dei lavoratori a livello globale si identifica in qualche misura con il fenomeno del quiet quitting. Questo atteggiamento è spesso legato a fattori come la mancanza di riconoscimento, l’assenza di opportunità di crescita, lo scarso equilibrio tra vita lavorativa e privata.
Riconoscere i segnali: il ruolo cruciale delle aziende.
Il burnout e il quiet quitting sono fenomeni che le aziende non possono permettersi di ignorare. Identificare i segnali precoci è fondamentale per intervenire tempestivamente. Alcuni campanelli d’allarme includono:
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01
Cambiamenti nell'umore e nel comportamento: irritabilità, apatia, cinismo, distacco emotivo.
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02
Problemi di salute: stanchezza cronica, difficoltà a dormire, mal di testa, problemi digestivi.
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03
Diminuzione della produttività: difficoltà a concentrarsi, errori più frequenti, rallentamento dei tempi di consegna.
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04
Aumento dell'assenteismo: assenze più frequenti per malattia o altri motivi.
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05
Comunicazione meno frequente e più distaccata.
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06
Isolamento sociale all'interno del team.
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07
Comportamenti passivo-aggressivi.
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08
Mancanza di interesse nel perseguire obiettivi di carriera a lungo termine.
Il contratto psicologico: un antidoto ai rischi.
Un elemento chiave per prevenire e gestire queste situazioni è la conoscenza del contratto psicologico, ossia quell’insieme di aspettative non scritte che regolano la relazione tra il dipendente e l’azienda.
Coltivare una cultura aziendale basata su fiducia, trasparenza e valorizzazione del talento è essenziale per evitare che il malessere lavorativo si trasformi in fenomeni di burnout o quiet quitting.
Un caso studio riportato da PerformanSe mostra come un’analisi del contratto psicologico abbia aiutato una grossa azienda a identificare insoddisfazioni nascoste nei team ad alto turnover, permettendo interventi mirati che hanno migliorato l’engagement del 20% in sei mesi.
Il ruolo del contratto psicologico.
Secondo Edgar Schein e Denise Rousseau, due pionieri nello studio del contratto psicologico, la chiarezza delle aspettative e il supporto alla crescita personale sono fattori fondamentali per il successo organizzativo.
Inoltre, uno studio di PerformanSe evidenzia che il 70% dei dipendenti con un contratto psicologico ben gestito gode di una maggiore soddisfazione lavorativa e di una performance migliore.
Cosa devi ricordare:
- fare attenzione ai segnali di burnout e quite quitting in azienda
- riconoscere l'importanza del contratto psicologico
- giocare d'anticipo della partita della talent retention
Non lasciare che il malessere silenzioso metta a rischio il potenziale della tua organizzazione.
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