Tratti di personalità da coltivare sul lavoro.
Indice
- Quanto influiscono i tratti di personalità al lavoro?
- Cos’è un tratto di personalità?
- Le principali teorie sui tratti di personalità.
- Potere predittivo dei tratti di personalità nella performance lavorativa.
- Come sfruttare i tratti nei processi di selezione.
- Dalla mappa alla bussola: il ruolo dell’Intelligenza Artificiale.
- Cosa devi ricordare.
Quanto influiscono i tratti di personalità al lavoro?
Cosa favoriscono e cosa limitano.
I tratti di personalità svolgono un ruolo fondamentale nella vita lavorativa. Influenzano non solo il modo in cui le persone svolgono i loro compiti, ma anche come interagiscono con i colleghi, si adattano ai cambiamenti e risolvono i problemi. Oltre alle competenze tecniche, i tratti di personalità – e quindi le attitudini e i comportamenti – contribuiscono in modo rilevante al successo professionale.
Non tutti i tratti di personalità sono ugualmente efficaci in ambito aziendale. Alcuni favoriscono la performance e facilitano l’integrazione nei team, mentre altri possono creare ostacoli e limitare la crescita individuale e collettiva. Conoscere le differenze consente alla persona di orientarsi meglio nel proprio sviluppo personale, e ai professionisti HR di selezionare i candidati con maggiore consapevolezza.
Quali sono i tratti di personalità che favoriscono il successo lavorativo? Quali quelli potenzialmente controproducenti? Lo scopri nell’articolo, assieme ai consigli pratici per coltivarli o gestirli.
Cos’è un tratto di personalità?
La definizione scientifica.
Per affrontare le teorie sui tratti, è utile chiarire cosa si intenda con “tratto di personalità”.
Un tratto di personalità è una tendenza costante nel comportamento e nel pensiero, che si manifesta ripetutamente in diverse situazioni lungo tutto l’arco della vita.
A differenza di comportamenti occasionali, i tratti sono stabili e influenzano in modo duraturo il modo in cui una persona interagisce con l’ambiente circostante.
Le teorie psicologiche dei tratti cercano di spiegare la diversità delle personalità umane identificando dimensioni universali, presenti in misura diversa in ciascun individuo. Ogni persona possiede un insieme unico di tratti, ma alcune caratteristiche di base sono comuni, variando solo per intensità. Queste combinazioni uniche modellano la nostra identità e i nostri comportamenti.
Le principali teorie sui tratti di personalità.
Approfondimento sul modello dei Big Five
Le teorie dei tratti mirano a spiegare le differenze individuali in termini di caratteristiche psicologiche stabili e misurabili.
Tra le principali troviamo:
• La teoria dei tratti di Gordon Allport
• La teoria di Raymond Cattell
• Il modello dei Big Five
Il modello dei Big Five è oggi uno dei più influenti e riconosciuti. Suddivide la personalità in cinque dimensioni principali:
-
01.
Apertura all’esperienza
Curiosità, creatività, apertura alla novità, in contrasto con tratti più conformisti o pragmatici.
-
02.
Coscienza professionale
Organizzazione, disciplina, metodo, in opposizione a impulsività e disattenzione.
-
03.
Estroversione
Sociabilità e dinamismo, contrapposti a riservatezza e introspezione.
-
04.
Cooperatività
Propensione alla fiducia e alla gentilezza, rispetto a diffidenza o competitività.
-
05.
Stabilità emotiva
Oppone ansia e instabilità a calma e sicurezza.
La scientificità del modello.
Numerose ricerche ne hanno evidenziato l'affidabilità e la validità in ambito scientifico e applicativo. Il modello presenta infatti una buona stabilità nel tempo, soprattutto dopo i 30 anni (Soto & John, 2012; Roberts et al., 2006), una componente genetica rilevante (dal 40% al 60%, secondo Tellegen et al., 1988) e un’elevata capacità predittiva: la coscienza professionale, in particolare, risulta fortemente correlata con la performance lavorativa e il successo professionale (Barrick & Mount, 1991; Judge et al., 1999).
Inoltre, ha dato origine a strumenti di misurazione largamente diffusi, utilizzati per la selezione, lo sviluppo e la ricerca in diversi contesti culturali.
Tra questi, Echo è uno strumento sviluppato da PerformanSe che integra il modello dei Big Five con altri approcci teorici , come la teoria sistemica, per offrire un’analisi approfondita della personalità in ambito professionale.
Partendo dalle cinque dimensioni della personalità, Echo valuta le preferenze comportamentali, le motivazioni e la coerenza del concetto di sé. L’utilizzo di modelli avanzati di misurazione, come la Item Response Theory (IRT), garantisce un’elevata precisione psicometrica, rendendo Echo uno strumento efficace per orientare processi di sviluppo individuale e decisioni organizzative.
Potere predittivo dei tratti di personalità nella performance lavorativa.
Alcuni esempi concreti.
Numerose ricerche hanno dimostrato che i tratti di personalità influenzano in modo significativo il successo professionale. Una meta-analisi condotta da Judge et al. (2002) su oltre 23.000 persone ha evidenziato, ad esempio, che la coscienza professionale incide per il 15% nella variazione della performance, per il 12% nei redditi e per il 10% nella soddisfazione lavorativa. Estroversione e stabilità emotiva contribuiscono rispettivamente a una maggiore efficacia nei ruoli relazionali e di leadership, e a una migliore gestione dello stress, della resilienza e dei processi decisionali.
Questi effetti si manifestano su più livelli: chi possiede tratti favorevoli tende ad adottare comportamenti professionali più efficaci, come puntualità, pianificazione e attenzione al dettaglio. L’apertura all’esperienza stimola innovazione, flessibilità e adattamento ai cambiamenti, mentre una buona regolazione emotiva, legata a stabilità e intelligenza emotiva, facilita la comunicazione e la gestione dei conflitti.
Anche il settore professionale gioca un ruolo importante: secondo Seibert & Kraimer (2001), estroversione e coscienziosità risultano predittive nelle vendite e nel marketing, l’apertura all’esperienza è centrale in ricerca e sviluppo, mentre ruoli manageriali richiedono un equilibrio tra estroversione, stabilità emotiva e senso di responsabilità.
Comprendere queste dinamiche permette di orientare meglio i processi di selezione, sviluppo e valorizzazione dei talenti.
Come sfruttare i tratti nei processi di selezione.
Come raccomandano Ones & Viswesvaran (1996):
-
Utilizza test psicometrici scientificamente validati
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Combina l’analisi dei tratti con altre metodologie
-
Valuta i tratti in relazione al ruolo e alla cultura aziendale
-
Considerare il potenziale di sviluppo
Dalla mappa alla bussola: il ruolo dell’Intelligenza Artificiale.
L'arrivo dell'AI Generativa.
La personalità non è un codice binario, ma un ecosistema complesso.
Se i tratti offrono una mappa, oggi l’Intelligenza Artificiale fornisce una bussola più sofisticata per comprendere i comportamenti professionali:
- Analisi più precise: l’AI individua pattern sottili che sfuggono ai test tradizionali
- Raccomandazioni personalizzate: suggerimenti su misura per lo sviluppo individuale
In questa direzione si muovono anche gli strumenti PerformanSe, che integrano l’Intelligenza Artificiale per offrire un’analisi ancora più mirata e interattiva. L’utilizzo di tecnologie come LeLab – l’assistente digitale basato su AI generativa – consente non solo una lettura raffinata delle soft skills, ma anche un’assessment individuale approfondito.
LeLab restituisce i risultati in modo dinamico: formula domande, propone interpretazioni, stimola riflessioni e chiede esempi, accompagnando la persona in un vero e proprio dialogo. Non si limita a fornire un report, ma costruisce un’interazione personalizzata che favorisce consapevolezza e coinvolgimento.
L’utente può reagire ai contenuti, porre domande, chiarire dubbi e, soprattutto, partecipare attivamente alla definizione del proprio piano di sviluppo, approvandolo o adattandolo alle proprie esigenze. Una bussola intelligente, che affianca la persona nel percorso di crescita con attenzione, precisione e apertura.
Cosa devi ricordare.
La personalità non è una gabbia, ma un terreno di gioco.
Ogni tratto può essere:
- Compreso
- Sviluppato (almeno in parte)
- Ottimizzato
L’obiettivo non è avere la “personalità perfetta”, ma conoscere i propri punti di forza e lavorare con consapevolezza sulle aree di miglioramento.
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